Seamow, you will find all your brothers here
and sense you've met a few already, by chance or mistake.
See them all in your wandering the world, they will tell you of the lands I trod.


8 dicembre 2010

Replica


L’unghia irregolare del mio pollice

che fu quella di mio padre
mi indica la via della vecchiezza

come questi occhi molli
che dicono d’essere i tramagli
del più grande uccellatore di misteri.

Ecco che si compone di luce
un’altra variazione sul tema,
un fatale passatempo.

Rimando lo specchio
a ricomporre senza danni
il consueto fondale in mosaico

sul quale rivi di vapore
esitando si incontrano
e si estinguono.

Scomparendo tra i confini
come tutti
in un momento di distrazione.

2 ottobre 2010

Gianna


Non parlammo mai
di un giro di piazza,
fatica e tempi di periplo.

Sedemmo al muretto del verde
quando la piccola radio
si mise a frinire

“una verde milonga”
e ci denudò
per come eravamo

uguali.

Tu ferma e indifferente
gli occhi opachi su una lava di auto.
Fuori è sempre terra straniera.

Cademmo lentamente
in una buca di tempo,
un’imboscata dell’arte,

tu per prima ed io con te
trascinato a braccetto
dalla tua mano sana.


14 settembre 2010

Per colmo di consolazione


Data l’incomprensibilità di ogni cosa e su tutte da dove si sbuchi in questa vita, può essere bene che io sia già morto e viva al momento una vita surreale, per colmo di consolazione, posto che quella di me da vivo fosse la vita percosiddire reale.

Supposizione, quest’ultima, tanto opinabile quanto inutile, cosiccome peraltro il conoscere se l’ordito delle esperienze condivise con altri viandanti in questa vita surreale sia frutto di un intreccio reale di vite surreali, o parte reali e parte surreali, o infine e piuttosto un prodotto di una personale propensione a tessere trame immaginarie, fiorita anch'essa al sole della consolazione.

Questo è un treno silenzioso, incrocia scambi con brevi sussulti e grooves di carrelli in sordina. Si lascia alle spalle tutte le nostre irregistrabili morti, ravvia i vecchi binari sui colmi delle colline. Fluisce intorno lo stesso paesaggio immutato.


13 giugno 2010

Domenica


Gocce grosse e calde
roba estiva
compiono solitarie sull’asfalto
un sacrificio inosservato.

A qualche sventurata
tocca di rinviare
il momento santissimo
del ritorno al principio:

sopravvivendo cade
sulla materia di me,
che ronzo di catena
e faccende d’organi

pedalando sulla camionale
disertata, enorme incensiere
che spande sudori
di catrami e di gomme.

Sole di questa estate,
frutto tardivo,
dal mallo duro
sospensione d’oceano e ferro,

guardami e dimmi
se anche altrove consola
lo stesso immane miraggio
circolare e smarrisce.

2 aprile 2010

Il tempo



La dama passa e
prende il foglio del tuo volto
lo accartoccia
come un conto sbagliato
un contratto da rifare
come un bozzetto venuto male.
Noi tutti in fila ad ammirarla
mentre incede ispezionando il volgo
lei ci spiegazza il viso
con le sue mani ispessite,
passa e si fa guardare ancora
per i suoi pendagli
tintinnanti.

Da bambina
con la vestina trasparente
già tirava segni di gesso
sulle nostre facce
di pietra bianca.
Di quando aveva vent’anni
ci rimase un odore
d’inchiostro
di scansie vegetali,
il profumo dell’antimateria
in direzione del senso,
che ora giace tra le cose
che sono qui irraggiungibili.

Abbiamo atteso allineati
che passasse.
E così è stato.

2 febbraio 2010

Punto di accumulazione



Sei per me un mandala
di ricordi e sensazioni,
un fondiglio di tempo
raccolto
nelle tue palme dissetanti,
fatte d'elio e d'osmio.